CONSULTO, COUNSELLING E ASTRO-COUNSELLING
di Nunzia Coppola Meskalila



"SALUTO TE SUPREMA MATRIKA DEVI, ORIGINE E FINE DEI CICLI! SALUTO TE CHE IN UNA FRAZIONE DI SECONDO, TI MANIFESTI COME CREATRICE, CONSERVATRICE E DISTRUTTRICE DEL TEMPO!"


"OM ŚRI GANEŚAYA NAMĀH JAY KĀLI BRĀHMA MAHI TĀRĀ MAHĀKĀLA VINĀSINI OM NAMAH ŚIVĀYA JAY LANGTĀ BĀBĀ JAY CHAKRADHER JOSHINĀTH"

CONSULTO ASTROLOGICO, COUNSELLING E ASTRO-COINSELLING

Di Meskalila (Nunzia Coppola)

Per aiutare il cliente a esplorare le sue dinamiche, è consigliabile conoscere e padroneggiare elementi di counselling; tuttavia, un consulto astrologico efficace con l’aiuto di questi elementi, non è, automaticamente, un incontro di counselling. Ovviamente, può esservi anche il caso in cui un astrologo sia anche counsellor o viceversa. Prima d’iniziare, mi sembra opportuno illustrare la banalissima differenza tra counselling e consulto astrologico. Il counselling è una relazione d’aiuto basata sull’intento di offrire orientamento o sostegno al singolo, alle famiglie, ai gruppi e alle istituzioni. Il consulto astrologico è un incontro che richiede l’interpretazione dei grafici astrali del consultante. Counsellor è il professionista qualificato che esercita il counselling. Astrologo è il professionista qualificato che fornisce un consulto astrologico. Il consulto e il counselling si differenziano in alcuni punti.

 

 

ASTROLOGO E CONSULTO

COUNSELLOR E COUNSELLING

Deve essere astrologo qualificato e competente.

Deve essere counsellor diplomato e qualificato.

Può utilizzare semplici elementi di counselling per ampliare le competenze relazionali.

Utilizza tecniche specifiche di counselling per la gestione dei conflitti nei diversi contesti.

Può aver lavorato su di sé per valorizzare gli aspetti che rendono la consulenza più efficace.

Deve aver lavorato su di sé per conoscere le sue dinamiche relazionali.

L’orientamento dell’interpretazione si attiene alle situazioni specifiche emergenti dai grafici analizzati e dalle richieste del consultante.

L’incontro assume un orientamento sistemico in cui emergono le ciclicità, i bisogni e le criticità non evidenti del cliente.

Il fulcro della consulenza è la persona. La relazione e le carte astrologiche in esame sono gli strumenti.

Il fulcro è la persona nel qui e ora della relazione d’aiuto che include: simboli interagiti, stati affettivi, azioni, omissioni, gestualità, respirazione, emozioni, reazioni, ecc.

Il consultante può essere aiutato a individuare criticità e potenzialità all’interno dei vissuti emergenti dalle carte astrali.

Il cliente è aiutato a identificare i fattori critici, le potenzialità e i cambiamenti per la soluzione dei disagi di origine psichica, purché non richiedano la ristrutturazione profonda della personalità.

 

In entrambi i casi, ogni incontro è un’immersione nel mondo del cliente. Se il counsellor è anche astrologo, oltre alle competenze tipiche del counselling, utilizza il grafico astrale, come sfondo attivo per l’incontro. In questo caso, il grafico è elaborato, come un insieme sistemico che, oltre ai fattori puramente astrologici (situazione celeste, significato dei raggi, luce planetaria, trama mitologica, simboli della psiche individuale, ecc), riflette specifiche immagini dell'inconscio, sotto forma di archetipi con le linee guida per una possibile evoluzione. Per il counsellor, così come per l’astrologo, la profonda conoscenza di sé è una qualità indispensabile. L’astrologo può e il counsellor deve acquisire questa conoscenza, attraverso la formazione personale e con l’aiuto di professionisti qualificati che, a loro volta, abbiano già completato tale percorso. Conoscersi aiuta a gestire le reazioni del cliente o del consultante; aiuta soprattutto, a evitare la trappola delle proiezioni inconsapevoli. Il counsellor deve e l’astrologo dovrebbe sviluppare la consapevolezza delle proprie proiezioni, saperle gestire e tramutare in strumenti preziosi per sé e per il cliente. La proiezione avviene, quando certe parti rifiutate di sé o alcune qualità che, al contrario, si vorrebbero possedere, sono attribuite agli altri. Il professionista che proietta, perde efficacia, danneggiando il cliente.  

  1. FORMAZIONE PERSONALE LAVORO SU DI SÉ.
Per quanto abbia, liberamente, chiesto il consulto, il cliente potrebbe opporre reazioni conflittuali o manipolatorie. L’astrologo deve saper gestire queste reazioni, evitando di rispondere in modo improprio. Tra l’altro, essendo un essere umano, egli stesso potrebbe attivare situazioni simili.

Come qualsiasi altro professionista, l’astrologo non è onnipotente, né onnisciente, né perfetto e nemmeno risolto, ma deve essere competente, sensibile e autorevole. Il professionista autorevole e competente non indirizza le scelte e i comportamenti del cliente, ma può aiutarlo a prendere le sue decisioni e a comprendere i suoi comportamenti. Durante il consulto, l’astrologo cerca di mantenere l’equilibrio tra il coinvolgimento sincero, l’ascolto empatico e il rispetto dei propri confini. Queste abilità sono direttamente proporzionali al livello di profondità con cui egli conosce se stesso; lesse non dipendono dall’aver letto migliaia di libri sulla formazione e non si riducono alla mera conoscenza del proprio Tema natale. Le letture formative sono utili, ma non equivalgono alla formazione personale; è scontato che l’astrologo professionista abbia già studiato e appreso il meglio della disciplina dai referenti attendibili, oltre che dalle ricerche autonome. Lavorare su di sé, attraverso questo tipo di formazione, aiuta a chiarire aspetti della propria realtà che l’astrologo e il counsellor non possono affrontare, autonomamente; salvo che, in un delirio di onnipotenza, pretendano di poter fare da soli, magari con i manuali ad hoc o frequentando qualche seminario. Lavorare su di sé, insegna a sentire da dentro, richiede un confronto diretto, chiarisce la consapevolezza dei propri confini, evidenzia la propria natura e le proprie polarità, rinforza le basi dell’etica professionale. Aver lavorato su di sé aiuta l’astrologo a immergersi nel Tema analizzato, senza perdere la bussola. Permette, inoltre, un’interpretazione personalizzata, secondo un orientamento sistemico, centrato sulla persona e sui suoi vissuti.

 

  1. ORIENTAMENTO SISTEMICO.

L’orientamento sistemico dell’interpretazione è l’approccio creativo nell’interconnettere le varie parti del grafico analizzato, fino a identificarle con qualcosa che è più del loro stesso insieme: la persona. Il grafico è esaminato sia a livello globale, sia a quello analitico. A livello globale,: nelle configurazioni astrali si cerca il susseguirsi di cicli che sottendono possibili cambiamenti. Partendo da un punto qualsiasi del grafico (la combinazione degli elementi, un angolo specifico, l’albero dei dispositori, un determinato pianeta singleton o una configurazione significativa), il modello interpretativo diventa flessibile e lascia emergere le connessioni tra le dinamiche personali e il contesto in cui esse si manifestano nei cicli esistenziali. L’approfondimento analitico, invece, aiuta a evidenziare il modo in cui le energie planetarie sono state vissute all’interno dei vari contesti esistenziali (spazio: famiglia, lavoro, relazioni di vario genere, società, ecc.). Ovviamente, i risultati pur essendo variabili, devono essere congruenti con le ragioni che hanno portato il cliente a chiedere il consulto. Lo sguardo sistemico ai fattori astrologici aiuta a rilevare le dinamiche significative che si reiterano nella vita del cliente.

 

  1. CONSULTO ASTROLOGICO E ASTRO-COUNSELLING
Per centrarsi sul consultante nel qui e ora della relazione d’aiuto, la mente deve essere libera da ricette, concetti, preconcetti, “ipse dixit”. Bisogna evitare definizioni preconfezionate; inoltre, per non confondere il cliente, è auspicabile evitare l’uso massiccio di terminologie astrologiche e di dotte citazioni. Un consulto efficace richiede la personalizzazione dei significatori. Ad esempio, l’asse MC/IC può indicare le figure genitoriali, ma anche tante altre cose, seppure codificate; l’azione individuale di questo asse esistenziale può essere cercata insieme con il cliente, sia attraverso il grafico, sia attraverso i bisogni che hanno portato a chiedere il consulto.  Spesso, oltre all’analisi dei significatori, durante il consulto, attraverso il flusso comunicativo verbale/non verbale con il cliente, si focalizzano le sue reazioni agli eventi e ai fattori astrologici. Se l’astrologo è anche counsellor, attraverso i vari grafici (natale, transiti, progressioni, direzioni, ritorni), potrà  aiutare il cliente a individuare i propri bisogni, a distinguerne la complessità, a occuparsene, a identificarsi o meno con essi e a trovare la strada per soddisfarli. Le sensazioni emergenti, l’interazione e la configurazione del grafico saranno gli strumenti per un eventuale contatto con i disagi che affiorano nel qui e ora. Le reazioni del cliente aiutano a scoprire il riverbero dei cicli passati che influenzano il presente. Per una visione chiarificatrice di queste reazioni, si possono utilizzare domande, come: A che cosa stai pensando? Che cosa ti provoca questo fatto? Che cosa questo significa per te, in questo momento? Come stai respirando? Che cosa stai avvertendo?Quando la relazione fluisce, il cliente può prendere consapevolezza dell’eventuale fase di cambiamento con la possibilità o meno di affrontarla. Le possibilità, se vi sono, saranno trovate dal cliente stesso con l’aiuto dell’astrologo-counsellor.

 

  1. CAMBIAMENTO E CRISI

Cambiare è segno di una natura sana e funzionante. Il cambiamento è alla base dell’evoluzione. Il valore polisenso dei simboli astrologici (all’interno dei significati vincolanti) si adegua alle varie possibilità di cambiamento che può avvenire in modo lento, graduale e impercettibile o veloce e imprevedibile, secondo i casi. Il processo di cambiamento implica la necessità di abbandonare ciò che si rivela obsoleto, per lasciare emergere una nuova e più completa realtà. Questo produce una crisi creativa, anche se può costringere la persona a farsi carico di quello che non ha fatto, a tempo dovuto. In effetti, l’astrologo analizza ciò che può o non potrebbe funzionare, descrive l’eventuale crisi e i problemi che l’hanno generata in un determinato periodo. L’astrologo-counsellor, aiuta il cliente a trovare nelle crisi un segno di crescita, motivandolo a ridefinire gli obiettivi e le motivazioni; lo sostiene nel cercare gli strumenti per cambiare ciò che è possibile, lo supporta ad accettare ciò che non si può cambiare e che richiede un adattamento creativo. Pur attribuendo un valore pregnante al simbolo astrologico, l’astrologo-counsellor pone maggiore attenzione alla relazione e applica strategie specifiche per uno sguardo più profondo alla persona, al suo ambiente e agli accadimenti della sua esistenza. L’astrologo non counsellor, comunque, si avvale di vari strumenti astrologici (tema natale, ritorni, progressioni, Midpoints, astrocartografia, elezioni, ecc.) coadiuvati da un approccio esperienziale e relazionale, volto a restituire al cliente la responsabilità delle proprie scelte.

Sia in ambito di consulto, sia in quello di counselling, la multidisciplinarità è un approccio prezioso che accoglie e impiega alcune discipline che, pur non essendo prettamente astrologiche, potrebbero amplificarne i confini, rendendo l’incontro più efficace. L’importante è scindere i momenti d’analisi da quelli di sintesi, senza trasformare la multidisciplinarità in eclettica vaghezza e dispersione.  Di là da tutto, la qualità dell’incontro è possibile se l’astrologo e il counsellor, oltre alle competenze specifiche, tecniche, teoriche ed esperienziali, possiedono capacità equilibrio relazionale, professionalità, abilità di ascolto empatico, flessibilità e creatività. Questi requisiti professionali possono essere sviluppati, attraverso percorsi mirati. Per questo, la formazione astrologica dovrebbe includere anche elementi di counselling, come strumenti che aiutano a “vivificare” il consulto. In ogni modo, il fatto che la formazione astrologica includa elementi di counselling, non implica che l’astrologo sia counsellor. In effetti:

  • L’astrologo non è automaticamente counsellor, ma è incoraggiato a utilizzare elementi di counselling, dopo averli appresi e padroneggiati, anche attraverso una buona formazione personale.
  • Il counsellor non è un astrologo e non deve possedere o utilizzare competenze astrologiche. Per esercitare la sua professione, oltre al triennio di formazione e al tirocinio, deve aver lavorato su di sé.
  • Esistono astrologi che sono anche counsellors o viceversa e che hanno acquisito le competenze di entrambi gli ambiti, dopo aver completato le formazioni necessarie. Se si utilizzano gli strumenti di entrambe le discipline, l’incontro può essere considerato astro-counselling.

In ultima analisi, che sia consulto o astro-counselling, l’incontro va calibrato, secondo il ritmo personale di ogni persona. L’obiettivo principale e trasversale alle richieste del cliente è aiutarlo a diventare quello che, potenzialmente, è capace di essere, attraverso i suoi cicli, le sue crisi e il mitologema più vicino alla sua realtà.